Florencia Andreola, Azzurra Muzzonigro
DOI https://doi.org/10.13133/2532-6562/17369
PAROLE CHIAVE urbanistica di genere, gender mainstreaming, città sessuata
ABSTRACT Che “genere” di città abitiamo? A chi sono intitolate, le vie, i parchi, le piazze, le statue, i monumenti, le fermate della metropolitana, gli edifici pubblici? La sfera simbolica della città che tipo di messaggio veicola attraverso queste scelte? E inoltre: che servizi offre la città a supporto della vita delle donne? I servizi igienici pubblici, gli asili nido, i presidi per il contrasto alla violenza sono sufficienti a coprire le esigenze di una società che aspira alla reale parità fra i generi? Che ruolo hanno oggi e che ruolo possono avere le iniziative dal basso nel dare forma alla città inclusiva di domani? Il nostro contributo si radica nella cornice della ricerca Sex & the City, commissionata nel gennaio 2020 da Milano Urban Center, un think tank sulle trasformazioni urbane promosso dal Comune di Milano con Triennale Milano. L’obiettivo della ricerca è osservare è come i capisaldi del discorso di genere – che riguardano il rapporto fra la produzione e la riproduzione, le politiche sul corpo delle donne, la violenza di genere, il diritto alla città – si traducano in spazio e politiche. Il cuore della ricerca è un “Atlante di Genere di Milano”: una mappatura critica in cui i concetti diventano spazi fisici che traducono esigenze specifiche, e reti di soggetti che animano e danno senso all’esistenza di quegli spazi. La tesi che in questa sede intendiamo sostenere, a partire da alcune prese di parola di genere nella città di Milano, è che queste rappresentino – in quanto manifestazione di un bisogno di una parte della cittadinanza scevra di intermediazioni – la base su cui innestare politiche pubbliche più attente alle esigenze delle donne e delle minoranze di genere, capaci di tradursi in cambiamenti di lungo periodo. L’orizzonte è un’idea di una pianificazione inclusiva e accogliente, in cui lo spazio pubblico sia il luogo in cui emergono e coesistono le molteplici voci che compongono la collettività, e la città un luogo in cui le differenze siano riconosciute e valorizzate.
What is the “gender” of the cities we live in? Who are the streets, parks, squares, statues, monuments, subway stops, public buildings named after? What kind of message does the symbolic sphere of the city convey through these choices? And also: what services does the city offer to support women’s lives? Are public toilets, nursery schools and anti-violence facilities sufficient to cover the needs of a society that aspires to real equality between genders? What role do grassroots initiatives play today and what role can they play in shaping the inclusive city of tomorrow? Our contribution is rooted in the framework of the Sex & the City research, commissioned in January 2020 by Milano Urban Center, a think tank on urban transformations promoted by the Municipality of Milan with Triennale Milano. The aim of the research is to observe how the cornerstones of gender discourse – which concern the relationship between production and reproduction, policies on women’s bodies, gender violence, the right to the city – translate into space and politics. The heart of the research is a Gender Atlas of Milan: a critical mapping in which concepts become physical spaces that translate specific needs, and networks of subjects that animate and give meaning to the existence of those spaces. The thesis that we intend to support here, starting with some gender claims in the city of Milan, is that these represent – as a direct manifestation of a need for at least a part of the citizenry – the basis on which to graft public policies that are more attentive to the needs of women and gender minorities, capable of translating into long-term changes. The horizon is an idea of inclusive and welcoming planning, in which public space is the place where the multiple voices that make up the community emerge and coexist, and the city a place where differences are recognized and valued.
Sulla rivista
Tracce Urbane è una rivista di saperi urbani che si rivolge a tutti coloro, ricercatori italiani e stranieri, che studiano e raccontano le città e che operano nell’ambito dell’analisi e della progettazione urbana. La rivista vuole essere uno spazio di approfondimento e discussione transdisciplinare sulla città su temi quali le periferie, lo spazio pubblico, le differenze, le rappresentazioni urbane, le pratiche di riappropriazione/rigenerazione, le politiche urbane, l’abitare, i nuovi conflitti urbani, le produzioni culturali, le diseguaglianze economiche in ambito urbano.